domenica 6 febbraio 2011

Tenterfield, NSW, raccolta dei peperoni

Viaggiando vedo tante cose belle ma, come in tutte le cose, ogni tanto emergono i lati negativi.. Prima di tutto non si è nel proprio paese, quindi la gente inevitabilmente ti vede in maniera diversa.
Seconda cosa, in molti viaggiano da soli, e per quante persone tu possa conoscere durante il viaggio, alla fine senti di essere solo.
Ho notato che in Australia molta gente del posto approfitta di entrambe le condizioni...
Al momento mi trovo in questo paesino di campagna, Tenterfield, poco più di 3000 abitanti. Vivo in un ostello gestito da una coppia di persone anziane, Barbara e Greg. E' un working hostel, quindi sono venuta qui per lavorare, ed effettivamente  ho inizato a lavorare appena dopo essere arrivata, raccogliendo peperoni.
I proprietari dell'ostello si sono subito mostrati gentili e amichevoli, il che mi ha fatto molto piacere dato che una delle cose indispensabili per me per sentirmi bene in un luogo è sapere di avere intorno persone piacevoli.
Dopo qualche giorno di lavoro, ci sono stati alcuni problemi riguardo alla giornata libera. In teoria sarebbe bastato chiedere un giorno libero 24 ore prima, ma in pratica, a causa di mancanza di lavoratori, Greg continuava a rimandare, giorno dopo giorno.. Iniziavo ad essere un po' nervosa, ma il massimo l'ho raggiunto quando una sera, dicendomi che non avrei ancora potuto avere il giorno libero, Greg reagisce alla mia espressione delusa con questa frase: "Le cose stanno cosi, se vi vanno bene rimanete, altrimenti ve ne potete andare". In quel momento vado su tutte le furie, rispondo a tono a Greg, e vado subito a dire a sua moglie che passati 7 giorni ce ne saremmo andati (giustamente se chiedi il giorno libero 24 ore prima come da contratto non te lo danno e tu non puoi farci niente, ma se non dai un preavviso di almeno 7 giorni per andartene perdi la caparra...e di caparre quest' adorabile coppia di anziani ne fanno la collezione!!!).
Dopo mezz'ora dalla mia reazione, forse un po' impulsiva ma comunque giusta a mio parere, Greg torna da noi a scusarsi, dicendo che è un po' stressato, che ci sono tante cose da organizzare e che non avrebbe voluto parlarmi in quel modo. Di fronte alle sue scuse apparentemente sincere, dopo un giorno di riflessione, decidiamo di rimanere.
Dopo qualche giorno scopro che tanta altra gente se ne vuole andare, non contenta del lavoro parecchio duro e del modo in cui le cose vengono organizzate. Molte di queste persone, però, danno un preavviso di meno di 7 giorni, per cui l'anziana signora, tanto carina e gentile all'inizio, pensa bene di cacciare via un gruppo di 3 ragazzi all'istante, senza ridare alcuna parte della caparra e senza accettare obiezioni.
La cosa si ripete dopo circa una settimana, questa volta con una ragazza tedesca di soli 19 anni che viaggia da sola (cosa che ammiro tantissimo e che penso pochissime ragazze italiane farebbero..) che dà un preavviso inferiore a 7 giorni perchè ha l'opportunità di iniziare un lavoro migliore.
Quando mi riferiscono che Barbara la sta cacciando via dall'ostello alle 10 circa di sera, corro da lei e la vedo in lacrime. Tutti le dicono di opporsi, di rimanere dato che ha appena pagato un'altra settimana di affitto, ma lei (e sinceramente forse avrei fatto la stessa cosa) preferisce perdere i soldi e andarsene al più presto da questa "prigione".
La cosa che davvero mi ha lasciata più perplessa è il fatto che una signora di una certa età, magari anche con figli e nipoti, possa cacciare via in quel modo una ragazza di 19 anni..
Quella sera ho pensato di nuovo di andarmene, ma so anche che purtroppo molti working hostel sono cosi. I proprietari si comportano molto male con i giovani viaggiatori come noi, pensano di poterci trattare come vogliono perchè tanto ci sono sempre nuovi backpackers pronti a lavorare e sopportare, magari senza nemmeno reagire.
Le ingiustizie sono ovunque, perchè persone sbagliate come queste sono ovunque...