venerdì 26 novembre 2010

Fruit Picking in Australia

Molti backpackers, per guadagnare un po' di soldi mentre viaggiano per l'Australia, decidono di andare nei pesini di campagna per fare fruit picking, la raccolta della frutta (o della verdura).
Abbiamo deciso di provare anche noi qui a Bundaberg. Siamo andati in un Working Hostel, uno dei numerosi ostelli che ti offrono alloggio e lavoro. Sono molto cari e in questo avremmo dovuto pagare 195$ a testa a settimana! I proprietari se ne approfittano perchè sanno che i ragazzi che viaggiano e hanno bisogno di soldi immediati sono disposti a pagare questi prezzi.
Naturalmente abbiamo provato a cercare contatti diretti per lavorare, soprattutto è molto utile guardare gli annunci su www.gumtree.com.au nel settore farming, ma qui a Bundaberg non siamo riusciti a trovare niente.
Abbiamo dormito in macchina per 3 notti, in attesa di trovare qualcosa, e per fortuna al Driver&Working Hostel il proprietario, dato che l'ostello era pieno, ci ha affittato una catapecchia in campagna a 150$ a settimana in totale.
Pagando meno di affitto però, non avremmo avuto la precedenza sui lavori.
Infatti io ho iniziato con la raccolta dei pomodori: 1,80$ a secchio riempito.. Sveglia alle 4 di mattina (trauma), inizio alle 5 e in cinque ore di fatica sono riuscita a raccogliere solo 20 secchi, e quindi a guadagnare la miseria di 36$!
Comunque ho tenuto duro, e già il secondo giorno, dopo la raccolta, mi ha mandata a lavorare in fabbrica a inscatolare le casse di pomodori! Sempre faticoso ma almeno la paga è buona e oraria!
E cos¡ ieri mi sono fatta 14 ore in fabbrica... oggi ho un giorno libero e sono tutta dolorante!
Ale ha iniziato anche lui lavorando due giorni in fabbrica, sollevando casse di meloni. Poi però il proprietario dell'ostello l'ha mandato a raccogliere i fichi, 8 ore al giorno e paga oraria, meno faticoso e decisamente meglio!
Un consiglio che darei è di cercare il lavoro prima di arrivare in un posto. Guardate su gumtree.com.au, rispondete agli annunci e se vi prendono andate sicuri! Però avere la macchina è decisamente un vantaggio, in molti posti la richiedono.

martedì 23 novembre 2010

Australia, la nuova avventura..

A settembre 2010 siamo partiti per l'Australia, il mio sogno da tanto tempo.

La cosa che volevo di più era comprare una macchina e vedere il più possibile.
Siamo atterrati a Melbourne, bella ma decisamente troppo fredda per noi che avevamo preso su solo vestiti estivi! Poi abbiamo visto Brisbane, più calda ma un po' troppo piccola per noi, e poi niente mare vicino! Poi, parlando con ragazzi conosciuti in ostello, abbiamo sentito per la prima volta il nome "Surfers Paradise": mare, sole, surf, divertimento.
Si, è una città carina, c'è il sole, si fa surf (ho provato una volta ma non fa per me), ci sono parecchie discoteche ma..non è l'avventura che volevo! E soprattutto, a parte nei periodi come Natale e altri eventi, è davvero difficile trovare lavoro!
In più abbiamo avuto problemi con la casa: dato che avevamo in programma di rimanere li per qualche mese e lavorare, abbiamo firmato un contratto di affitto fino a marzo ed è stato davvero impossibile uscirne, dato che lo stronzo dell'agente immobiliare ci ha messi uno studio impossibile da riaffittare, dopo averci assicurato che dopo qualche giorno ci avrebbe spostati in uno migliore. Infatti il modo più semplice per uscire dal contratto era trovare qualcuno che venisse a vivere al nostro posto ma, dato che lo studio aveva alcuni danni che l'agente non ci ha mai voluto riparare, non siamo riusciti a trovare nessuno.
Abbiamo deciso di andarcene comunque(l'agente si è tenuto 900$ di caparra) abbiamo comprato una macchina con gli ultimi soldi che avevamo e siamo partiti: Byron Bay, Noosa, e ora Bundaberg, tutto dormendo in macchina! Venendo in qua abbiamo finalmente visto i canguri, e abbiamo trovato dei parchi con docce, bagni, barbecue.. quindi abbiamo vissuto come in un campeggio senza pagare assolutamente niente!
Ora l'obiettivo è lavorare, fare la raccolta della frutta, e spostarci in base a dove troviamo il lavoro. Naturalmente abbiamo avuto altri problemi: il lavoro si è bloccato perchè ha piovuto per 3 o 4 giorni di seguito..ma se tutto va bene in questi giorni lavoreremo! Ale ha iniziato oggi con sole 15 ore di lavoro!!!


A quanto pare la raccolta della frutta è parecchio dura, ma devo cercare di resistere pensando all'avventura che mi aspetta!

lunedì 22 novembre 2010

Periodo in Italia 2

E per la seconda volta tornavo a Parma..
Questa volta, però, la vedevo con occhi diversi. La riconoscevo come mia città.
Ero contenta di rivedere le mie amiche, ed essendo estate sapevo che ci saremmo divertite: aperitivi, cene, discoteca..e tutto con anche la mia sorellina, ormai cresciuta! D'altra parte, però, dovevo stare lontana da Ale e dal mio Gattolito, tutti e due a Piacenza, e dopo un anno e mezzo era davvero strano..

Gran Canaria, 1 anno e mezzo

Dopo la decisione di partire insieme, ricominciano le ricerche su internet, i progetti e le prenotazioni. Decidiamo di andare alle Canarie: c'è sempre caldo, c'è il mare, il clima viene descritto come uno dei migliori del mondo, si parla spagnolo...perfetto per noi!
Cosi, a febbraio 2009 partiamo per Las Palmas di Gran Canaria.
Presto le nostre aspettative rimangono deluse: la città non è molto bella,il clima non è affatto quello che ci aspettavamo(piove spesso e c'è freddino) e quando diciamo alla gente che stiamo cercando lavoro quasi ci ridono in faccia! "Suerte" ci dicono, perchè c'è la crisi, e un sacco di gente del posto è rimasta senza lavoro. Noi non siamo partiti con molti soldi, e iniziamo a preoccuparci..
Poi qualcuno ci consiglia di andare al Sud, a Maspalomas, dov'è concentrato il turismo. Un giorno andiamo a vederla in pullman e, in confronto a Las Palmas, ci sembra un'oasi! C'è il sole, c'è caldo, ci sono tanti ristoranti e negozi in cui cercare lavoro.. cos¡ decidiamo di trasferirci li, e in un giorno troviamo casa al Vista Dorada, un complesso di bungalow con piscina, e Ale trova lavoro al Grand'Italia, ristorante italiano di proprietà di un libanese (?).
Inizialmente io non riesco a trovare lavoro, e passo intere giornate da sola a pensare..ma poi ecco che a marzo, dopo aver inviato un curriculum, mi chiamano in un ristorantino con vista mare di nome "La Cala".
Quel posto mi piace subito, e i proprietari sono due gemelli di Mallorca, simpatici ed amichevoli. Il ristorante ha aperto da poco e non è conosciuto, quindi all'inizio il mio compito è quello di andare in giro sul lungo mare e lasciare i volantini pubblicitari alle persone che incontro. La cosa non va molto bene però, e io non sono adatta per le pubbliche relazioni. Cosi dopo un po' mi tengono come cameriera part time. Non guadagno molto ma è sempre meglio di niente, soprattutto perchè nel frattempo Ale lavora moltissmo al Grand'Italia!
La nostra vita piano piano si appiattisce, diventa una routine, e non possiamo uscire da questa routine finchè non mettiamo da parte abbastanza soldi per andarcene! Non è una vita cosi brutta però: gli affitti e i prezzi in generale sono bassi, nel tempo libero ci rilassiamo, andiamo in piscina, prendiamo il sole.. Dopo un po' decidiamo di noleggiare la macchina, cosi esploriamo tutta l'isola. Conosciamo qualche ristorantino carino, proviamo la cucina locale, i vini.. Conosciamo anche gente simpatica, ragazzi italiani che vivono li da qualche tempo. Piano piano anche il nostro rapporto entra nella routine..
Un giorno, però, troviamo un gattino nel complesso in cui viviamo, e diventa il nostro figlioletto :) Mi fa compagnia quando Ale è al lavoro e io non devo lavorare perchè il ristorante non funziona molto.
Ormai è passato un anno, e capiamo che dobbiamo fare qualcosa, che dobbiamo cercare di andarcene, e finalmente il capo di Ale gli chiede se sono disponibile per lavorare in gelateria!
Avevo già pensato di provarci, e mi avevano avvertita che era un lavoro duro, ma dovevo farlo! Cosi per sei mesi ho lavorato li, 9 ore al giorno con ritmi abbastanza frenetici, 3 o 4 vaschette di gelato da portare su x due piani di scale (il congelatore era sotto la cucina!!), organizzazione pessima, stress, il capo che non ti lasciava rilassare un attimo.. le giornate erano ancora peggio di prima, e cosi anche il rapporto tra di noi. Non avevamo più tempo per parlare, per stare insieme rilassati, ma dovevamo continuare cosi per i soldi (ahimè quanto sono importanti i soldi in questa società).

A fine luglio mi scade il contratto, mia sorella viene a trovarmi, anche Ale smette di lavorare e cosi ci concediamo una piccola vacanza. Eh si..avere i soldi e vivere alle Canarie è proprio bello! Barbecue, mare, abbronzatura...Un giorno mi piacerebbe aprire una piccola gelateria in un posto del genere!
Comunque eravamo finalmente pronti per il prossimo viaggio, con la promessa di partire per un'avventura completamente diversa!




Il periodo in Italia

Tornata a Parma, inizialmente sono abbastanza contenta perchè rivedo i miei amici, mia sorella, e le persone a cui tengo di più. La felicità però dura poco...
Prima di tutto devo trovare un lavoro. A Londra avevo spento il mio cervello ed ero andata in rosso nel conto in banca. Cosi inizio a lavorare per un'agenzia di lavoro per studenti. Mi trovo bene li, conosco il mio capo e il lavoro non è male, ma dentro di me il desiderio di viaggiare non si è affatto spento...anzi.
Continua a non piacermi la vita a Parma, in più le cose a casa non vanno molto bene. Ho bisogno di parlare con qualcuno che mi capisca, che sappia cosa vuol dire avere il desiderio continuo di evadere. Mi viene in mente Ale, il ragazzo conosciuto a Londra!Ho perso i contatti con lui, ma so che è di Piacenza, non siamo molto lontani...

Naturalmente lo cerco su facebook, ma non mi ricordo il cognome cosi devo guardare ogni Alessandro che dalla foto gli possa assomigliare. Poi provo a inserire Londra come criterio di ricerca e.. lo trovo!
Cosi una sera viene a Parma e andiamo a bere qualcosa all'Highlander. E' bello ritrovare qualcuno che ha fatto parte mio viaggio.
Da quel momento iniziamo a vederci sempre più spesso, mi porta di frequente a cena fuori e mi fa scoprire una passione per il vino rosso (a Londra lui faceva il sommelier!). Un weekend mi porta in montagna, un altro con la promessa di arrivare in macchina  a Parigi, ci fermiamo invece in un paesino in Francia di nome Albertiville..
Con il tempo ricominciamo a parlare di viaggiare: gli dico che vorrei ripartire e andare in un posto caldo, e lui vuole venire insieme a me...

Londra - 6 mesi di puro divertimento

Inizialmente sarei voluta andare in Spagna. Volevo un clima mite, odio il freddo e sognavo di andare in un posto caldo. Provavo a convincere le mie amiche a partire con me, ma nessuna voleva abbandonare il lavoro o lo studio cosi, su due piedi. Ognuna aveva intrapreso un percorso e voleva continuarlo.
Io, invece, non ero ancora certa di quale fosse il mio percorso.
Lavoro? Con il mio diploma di ragioneria potevo fare l'impiegata in qualche ditta, e ci avevo anche provato ma..che noia! Chiusa in un ufficio otto ore a fare sempre le stesse cose!! Vedere il sole fuori dalla finestra e non avere la possibilità di godermi la giornata mi faceva impazzire.
Studio? Avevo provato a studiare lingue, dato che mi hanno sempre interessata, ma tutta quella letteratura...non faceva per me. Quello che volevo fare era imparare le lingue parlandole! E' cosi incomprensibile?

Un giorno una mia amica, Laura, mi chiama e mi dice che ha una notizia da darmi. In quel periodo uscivamo spesso insieme io e lei, e ci divertivamo parecchio. Ci sediamo al S. Biagio e mentre beviamo qualcosa mi annuncia che ha deciso di partire insieme a me, ma che vorrebbe andare a Londra per 6 mesi per imparare l'inglese! Io non sto nella pelle, felicissima di poter partire finalmente con un'amica!
Da quel giorno iniziano i preparativi, le ricerche su internet, le prenotazioni..e finalmente a gennaio 2008 arriviamo a Londra! Stiamo in un ostello a Willesden Green, non è il massimo ma ci adattiamo. Iniziamo ad uscire, scoprire posti, conosciamo dei ragazzi italiani in ostello, in particolare Ale e Teo, che ci portano a cercare lavoro in un ristorante di lusso: "Luciano", di Marco Pierre White.
Il manager ci assume, e noi siamo contente perchè finalmente possiamo mantenerci! Da quel momento iniziano le nostre serate in discoteca, inizialmente nelle zone centrali, le più brutte, per poi entrare nei locali più chic: Paper, Amika, Mahiki (dove vanno anche i principini!), funky Buddha ecc.
Io ho sempre voglia di uscire, di divertirmi..Al lavoro prima di finire beviamo per prepararci per la serata, e io non voglio perdermene neanche una!!
Conosciamo ragazzi, stiamo fuori tutta la notte..insomma questi sei mesi volano, e in un attimo arriva luglio e la mia amica, come deciso, torna a casa..
Ovviamente per me sei mesi non sono abbastanza, e vorrei rimanere, ma da sola non me la sento, quindi il 14 luglio torno anch'io a Parma..

Parma e il desiderio di partire

Spesso mi chiedo perchè in Italia prendere su e partire per un viaggio senza niente di certo sia visto in maniera cos¡ difficile o negativa..In molti paesi la normalità è questa: finita la scuola prepari uno zaino e parti alla scoperta del mondo. Perchè non dovrebbe essere normale? Dovremmo forse nascere e morire in un paese senza mai vedere il resto del mondo se non grazie a qualche comoda vacanza?
Io ho sempre avuto il desiderio di partire, di vedere cose nuove, conoscere gente di culture diverse, imparare nuove lingue, e soprattutto ho sempre amato l'idea di riuscire a cavarmela in un posto totalmente diverso da quello in cui sono cresciuta. Sono nata e cresciuta a Parma (e in qualche paesino vicino) e non mi è mai piaciuta molto. Mi faceva sentire oppressa, mi sentivo soffocare.


La gente non è molto amichevole, è molto attenta alle apparenze e se sei un po' diverso..ti senti ancora più diverso. Io mi sono sempre sentita estranea a quel posto. Da una parte avrei voluto essere più simile agli altri ragazzi e ragazze intorno a me, ma dall'altra dentro di me sentivo che non potevo cambiare quello che ero e che, anzi, stavo andando nella direzione giusta.
Cosi dopo la scuola, dopo aver prima provato il mondo dell'università e quello del lavoro, ho deciso di partire per Londra con una mia amica. Non sapevo cosa mi aspettava, non sapevo cosa avrei fatto l¡, che lavoro avrei trovato o dove avrei vissuto, ma non mi importava. Ed è cosi che tutto è iniziato...
A proposito di Parma, vorrei dire che crescendo e viaggiando, ho imparato ad apprezzare di più alcune cose, ad accettare il modo di essere della gente e a riconoscere che non tutti sono come mi aspettavo, anzi...